Visione e revisione storica

Il revisionismo storico, fondato dall’ex resistente francese Paul Rassinier, afferma che il piano di sterminio in massa presuntamente ordinato dal governo del Reich durante la seconda guerra mondiale, e che avrebbe dovuto essere attuato in appositi campi di sterminio situati in Polonia, mediante camere a gas costruite a scopo omicida – come se ne racconta nella storiografia ufficiale –, non ha alcun fondamento provato. Nato dall’esperienza diretta di Rassinier della vita in due campi di concentramento, il revisionismo, dopo un necessario periodo di incubazione, ha cominciato ad assumere rigore scientifico all’inizio degli anni Ottanta, grazie soprattutto a studiosi come Robert Faurisson, Wilhelm Stäglich e Arthur Butz. Dall’inizio degli anni Novanta, dopo l’apertura degli archivi – prima segreti – dell’ex Unione Sovietica, i progressi storiografici del revisionismo sono stati immensi.