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Cultrura – Rubrica delle Edizioni di Ar

Diciamoci la verità: in fondo siamo dei viziati, degli incontentabili, troppo ben abituati per renderci conto di quante sorprese, stimoli, prospettive inaudite ci offra questo mondo di oggi. Siamo così abituati, come playboy di lungo corso, che nemmeno riusciamo più a eccitarci. Viviamo in un romanzo e non lo sappiamo.
Io ho avuto l’illuminazione qualche giorno fa e da allora sono eccitata come una lettrice di Harmony, mi sento in un libro di Bradbury o Lovecraft e mi chiedo come andrà a finire.
Gli ingredienti ci sono tutti: grandi masse di persone, nuove ideologie dal fascino straniero, alieni, mutanti, sollevazioni, gruppi di difensori della normalità, i media che condizionano, una tragedia imminente e il senso che ai buoni non sarà facile spuntarla. [leggi tutto…]

I recenti eventi legati agli sbarchi di immigrati sulle coste italiane sembrano aver scosso l’opinione pubblica, mettendo però in luce l’inettitudine della classe politica. Come dovrebbe muoversi l’Italia per tutelare i suoi interessi nazionali?

R. Innanzitutto, ma è quasi un’ovvietà, avendo chiare le idee su quale sia il nostro interesse nazionale. E poi su come perseguirlo nel quadro dell’attuale contesto internazionale (senza cioè necessariamente prospettare soluzioni ‘massimaliste’, spesso radicali nella teoria quanto irrealizzabili nella prassi), tenendo inoltre ben presente, weberianamente, che l’uomo politico deve per prima cosa perseguire l’etica della responsabilità nei confronti della propria nazione e che quando prevale l’etica della convinzione (come nell’attuale ‘gestione’ – le virgolette sono d’obbligo – del fenomeno migratorio) il rischio del fiat iustitia et pereat mundus, è altissimo. [leggi tutto…]

“L’idea del discontinuum è il fondamento
della vera tradizione”
(Walter Benjamin)

Aldilà di Bene e Male (Edizioni di Ar, 2014) è un testo dalle mille facce sin dal titolo. Sembra rimandare a un aldilà, ad una trascendenza, a un oltre, mentre invece àncora nell’aldiquà, proprio attraverso il tramonto dell’endiadi bene/male come sanzione ultraterrena e ‘norma’ divina. Ma insieme libera da un aldiquà dominato dalla morale, dalla necessità della legge, dalla obbligatorietà del bene/male. Il suo ‘spazio’ è dunque inafferrabile, né qui, né là. Un ‘dove’ che resta ancora da cercare (presumendo di poterlo mai trovare…), e ‘per natura’ irraggiungibile da tutti gli abbagliati, convinti di essere i prescelti di Nietzsche, i soli (pur essendo in realtà legioni…) autentici destinatari della sua ‘parola’. [leggi tutto…]

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