I viaggi del Capitano Hamid

La sala era in silenzio. E il nuovo principe fece finalmente la sua comparsa: gli occhi dardeggiavano, le migliori sete gli ricoprivano le spalle, i suoi passi mandavano profumi che restavano impressi nelle narici. La corte intera, riunita nella sala delle udienze, si inchinò come un uomo solo. Ma ecco! I ministri alzano il capo, stupiscono, cercano di celare la loro preoccupazione sotto le barbe curate, ma si vede che tormentano le mani e le vesti. – Che avete? – la voce del principe smascherò la loro ansia. – Parlate! – e poi: – È perché ho dodici anni? – Nessuno osò prendere la parola, spaventato dall´autorevolezza. Poi, un ministro, dopo lunga ponderazione, mosse un passo e cominciò a parlare. – Non troverete in questa stanza, signore, alcuno di noi che voglia recare offesa al vostro ingegno, alla vostra capacità di governare. Ma è la natura, la natura stessa, che decide i tempi di ogni cosa e scandisce le età dell´uomo come il grado di maturazione di un pomo. Guardate questo frutto: appartiene alla più pregiata varietà del vostro regno, ma è stato spiccato dall´albero prima del tempo, ed esso è ancora verde come se impallidisse di fronte alla complessità dell´esistenza. Anche l´uomo è così, signore: rosseggia, ma solo dopo che ha traversato molti inverni e goduto di molte primavere. Ebbene, noi accogliamo con somma gioia la vostra venuta, vediamo in voi vigorosi germogli di coraggio, sapienza, abilità, strategia, che spalancheranno i battenti a un´età di luce certa per la nostra terra. Ma ora vi preghiamo, in nome dei vostri nobili ascendenti: pregiatevi di considerare la proposta che vi farò. Il principe annuì, il capo appoggiato alle nocche della destra. – C´è un uomo, un capitano, un superbo berbero, che molto ha viaggiato e ancora si metterà in cammino. I forzieri della sua casa traboccano di tesori, ma egli nemmeno se ne cura. Ho guardato a lungo i suoi occhi. Come sono pieni di foreste e alture e isole e duelli! Lasciate che costui sia per voi il sole che incendia questo pomo! Lasciate che vi illustri le sue imprese, che educhi in voi la forza. Al di là della scienza comune, egli vi inizierà ai misteri di un´esistenza come la propria. Lo volete ascoltare? Il ministro tacque, pensando di aver osato anche troppo. – E qual è il suo nome? – domandò il principe, istigato. Il ministro rispose impaziente e insinuante: – Lo chiamano Capitano Hamid.