Dementi e insani

dementi e insaniAutore: Codice teodosiano XVI
Titolo: Dementi e insani. La persecuzione delle memorie antiche
Collana: Paganitas
Prezzo: 16,00€

The triumph of barbarism and religion”, definisce il Gibbon la caduta dell’Impero romano d’occidente. Ma il trionfo politico della religione cristiana, se giunge all’apice con la redazione del libro XVI del Codex theodosianus, era già iniziato con la morte di Giuliano il Grande (361-363 e.v.) e poi con la soppressione dei collegi sacerdotali olimpico-capitolini e la rimozione della statua della Vittoria dal Senato, voluta da Graziano (382) su istigazione del vescovo Ambrogio.

Compilato in nove anni per ordine di Teodosio II ed entrato in vigore l’i gennaio 439, il Codex theodosianus è il compendio giuridico dell’“Impero cristiano”, la summa delle leggi volute dagli imperatori a partire da Costantino I: una vera e propria dichiarazione di guerra totale a qualsiasi religiosità diversa dalla fede cristiana che, sino alla sistematizzazione di Giustiniano, segnerà il discrimine tra fas e nefas della nuova teologia politica.

Per Teodosio II all’ infuori della fede in Gesù non esiste giustizia, non c’è verità. La legge viene quindi da lui incaricata di svolgere, più che una funzione, una missione: di farsi apostolato forzoso a vantaggio della unità religiosa dell’Impero. Essa determinerà quella rovina, della tradizione religiosa ellenico-romana, che il Gibbon considera “l’esempio più significativo dello sradicamento totale di un residuo antico e popolare [...]: un evento incomune nella storia dello spirito umano.”